Superficie: 492,78 ha.
Confini attuali: fiume Tevere, ponte della Magliana, via della Magliana, via dell’Imbrecciato, via Portuense, porta Portuense (esclusa).
Origine del nome: il nome deriva dalla via Portuense antica, sorta come pista per il movimento fra l’Urbe e lo scalo di Portus, in prevalenza dal mare verso la città. I cosiddetti “pilorciatori” con l’ausilio di animali da traino, avevano il compito di trascinare le imbarcazioni cariche, facilitandone da terra il superamento della corrente.
Storia: l’area del quartiere occupa una parte dell’area degli Horti di Cesare, che dalle pendici delle alture di Monteverde Gianicolo si estendevano fino al Tevere. Oltre il limite di questi giardini v’era il vicus Alexandrinus, il centro cioè dei marittimi originari d’Alessandria d’Egitto, da cui Roma dipendeva per le forniture di grano. Il Portuense sorse come un quartiere operaio con vaste zone operative, con intenzioni produttive legate a progetti del vecchio sogno del porto fluviale. L’intero complesso tendeva a saldarsi con un preesistente borgo rurale della Magliana costruito tra il 1909 e il 1911 che dopo la ristrutturazione del 1936 prese il nome di Magliana Nuova. Le Olimpiadi del 1960, la linea B della metropolitana e l’aeroporto di Fiumicino furono avvenimenti che influenzarono viabilità, pressione demografica e, di conseguenza, l’importanza del quartiere.
|COME NASCE ROMA CAPITALE| |I QUARTIERI DI ROMA|