
Superficie: 356,62 ha.
Confini attuali: piazzale Flaminio – via Flaminia – piazzale Manila – viale maresciallo Pilsudski – piazza del Parco della Rimembranza – viale Parioli – piazza Ungheria – viale Liegi – via Salaria – piazza Fiume – mura Aureliane – cavalcavia del Pincio – Porta del Popolo (esclusa).
Origine del nome: l'attuale nome risale al dopoguerra. In precedenza erano già in uso nomi come "quartiere dei Fiumi" per la parte delle vie intitolate ai vari fiumi e "Pinciano" per la parte fra via Pinciana e la via Salaria.
Storia: compreso tra la via Flaminia e la via Salaria vetus il quartiere mutò il nome da Vittorio Emanuele III a Pinciano dopo la seconda guerra mondiale. Esso rappresenta un vero album di storia dell’architettura moderna, conservando importanti esempi dell’architettura razionalistica del periodo fascista e offrendo notevoli presenze dell’architettura moderna di tipo funzionale. In questo quartiere inoltre, esiste il parco più famoso e frequentato a Roma, la Villa Borgese, voluta da un cardinale colto e raffinato e infine donata da re Umberto I alla città di Roma.
Per la presenza di alcuni gioielli della cultura romana, come la Galleria nazionale d’arte moderna, il Museo etrusco di Villa Giulia e la Galleria Borghese, per le importantissime chiese del quartiere (ad esempio quella di S. Eugenio) e per le numerose memorie archeologiche sotterranee (come le catacombe di S. Panfilo, quelle di S. Valentino e l’ipogeo di via Livenza) il Pinciano è un quartiere tutto da scoprire.
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