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Superficie: 616,46 ha.

Confini attuali: via Tiburtina, Ponte Mammolo, fiume Aniene, fosso di Centocelle, via Prenestina, largo Preneste, via di Portonaccio, via Tiburtina.

Origine del nome: deve il suo nome alla via Collatina che inizia all'interno del quartiere dal lato sinistro della via Prenestina e conduce fino a Lunghezza, nei cui dintorni si suppone ci fosse l'antica Collatia, centro di incerta ubicazione

Storia: il Collatino era una zona di una certa importanza, sin da quando, nel III secolo d.C., la potente famiglia senatoria dei Gordiani la prescelse per edificarvi una villa, della stessa importanza di villa Adriana di Tivoli. Con l’età umbertina iniziò in maniera sempre più accelerata la distruzione di una delle più celebrate zone di campagna del mondo. Dapprima la costruzione della ferrovia, poi quella del forte Tiburtino. Ma il vero colpo di grazia ci fu con il successivo "piano fascista di risanamento“ del centro storico di Roma, che sancì tutta una serie di “sventramenti” da parte degli urbanisti dell’epoca che colpirono il quartiere in questione. Tutte le case vecchie e malandate e superaffollate vennero rase al suolo. Da un’altissima densità di abitanti si passò, di colpo, a zero.
Col dopoguerra oltre alla Villa Gordiani sorse il Collatino vero e proprio caratterizzato da un’immigrazione più o meno controllata, immessa nella solita uniformità abitativa. L’urbanizzazione a carattere intensivo proseguì senza soste, incurante dei problemi comportati dalla mancanza dei servizi primari (mancanza d’acqua).

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